Seleziona una pagina

Sylva Nova

Non siamo mai soli: miliardi di microrganismi (batteri) animano con sofisticata intelligenza il nostro ecosistema intestinale, dandoci perfino segnali di allerta. Insomma il nostro intestino è dotato di capacità comunicative tali da essere considerato un secondo cervello.

Dell’argomento ne parliamo con il dr. med. Stefano Bellentani, gastroenterologo, epatologo, specializzato in Scienze dell’Alimentazione e Dietetica. Ha lavorato in gran parte in Italia facendo ricerca nel campo delle malattie del fegato e sull’epidemiologia del fegato associate allo stile di vita e alle abitudini alimentari. Già professore ordinario di gastroenterologia a Modena, dal 2020 (a 58 anni) ha aperto il suo studio medico a Locarno, dopo un biennio quale gastroenterologo in due ospedali londinesi e altri due anni presso la Clinica St. Chiara a Locarno, dove è tuttora consulente e dove ha creato un servizio di endoscopia.

E’ autore di oltre 150 reviews e articoli scientifici; fra le ricerche più interessanti che lo hanno reso famoso sul piano internazionale, il progetto Dionysos, un approfondito studio che, seppure realizzato con altre finalità, ha anticipato l’attuale letteratura sul microbioma.

Sì, nel 1991 ho ideato un grosso lavoro di ricerca epidemiologico, denominato “Progetto Dionysos”, realizzato nell’arco di più di 15 anni. Ne è scaturito un ampio screening sulla salute di tutti i cittadini coinvolti nell’esperimento, residenti a Campogalliano (Modena) e a Cormons (Gorizia). Praticamente sono state raccolte importanti informazioni sui rapporti fra virus, batteri, alimentazione e malattie di fegato. Il progetto è unico al mondo. Negli ultimi 20 anni i risultati scientifici di questo lavoro, oltre ad avere una ricaduta sulla pratica clinica quotidiana in termini di prevenzione e cura dei disturbi di fegato, sono stati comunicati nei più importanti congressi scientifici e pubblicati sulle più note riviste scientifiche del settore. Il confronto fra le due province in esame – diverse soprattutto per tipo di alimentazione – può essere letto oggi anche in relazione al microbioma (microbiota), all’epoca misconosciuto.

Se per anni, forse secoli, il nesso tra salute e apparato digerente – in particolare l’universo dei microrganismi che colonizzano l’intestino – ha eluso l’osservazione scientifica, qual è stata la svolta?

Ovviamente la ricerca e i perfezionati mezzi di indagine di laboratorio hanno contribuito a voltare pagina, anche se la conoscenza del microbioma non può essere circoscritta alla sola individuazione dei microrganismi, ma è necessario capire come mantenerli in equilibrio. Se si rompe la stabilità, la salute può essere compromessa. Il nostro sistema immunitario è per la maggior parte rappresentato dall’intestino. Tutte le nostre guardie del corpo sono racchiuse nell’intestino che srotolato copre un campo di calcio…

Quali esami di laboratorio?

Sebbene la ricerca sul microbioma si perfezionerà sempre più in futuro, a tutt’oggi possiamo già fare un’analisi molecolare accurata del microbioma attraverso le feci. Con un banale gesto il paziente raccoglie un campione di feci e lo invia direttamente al laboratorio a sue spese. Successivamente, in base ai risultati di laboratorio, il medico agisce in modo consono, sia nel mantenimento dello stato di salute attraverso per esempio dieta e stili di vita appropriati sia intervenendo con prebiotici e (o) probiotici quando l’equilibrio è molto perturbato.

Dieta e stili di vita sono i capisaldi del suo nuovo progetto che ha visto la luce in estate con la creazione di “Lifestyle Medical Clinic”. Una primizia in Ticino e in Svizzera con sede a Locarno. Nuovo paradigma nella sua carriera?

Si tratta di un progetto dedicato ai pazienti che necessitano di cambiare il loro stile di vita, realizzato in collaborazione con il mio team dell’ambulatorio “Integritas” e con i miei collaboratori. La Medicina dello Stile di Vita “Lifestyle Medicine” è una nuova branca della medicina interna che si prende cura della persona a 360 gradi e che fa capo ai medici di famiglia. Un ritorno alle origini dell’Arte medica, un’inversione dunque di tendenza degli ultimi decenni, caratterizzati da una medicina eccessivamente poli-specialistica, in cui il paziente viene preso in carico da vari specialisti che si occupano di curare ogni singolo organo malato, ma difficilmente il paziente viene considerato nel suo insieme di “persona”. Nuovo paradigma? Piuttosto il coronamento di anni di dedizione alla Medicina e al Paziente. Il mio compito nella “Lifestyle Medical Clinic” è quello di coordinare tutta l’équipe sanitaria e di programmare sia l’assistenza sanitaria dei nostri pazienti attraverso una prima visita con esami diagnostici accurati e innovativi che un percorso di trattamento e controlli successivi da intraprendere con il paziente. Inoltre, avvieremo presto anche una ricerca sul microbioma e l’autismo dell’adulto

Nella documentazione relativa al nuovo progetto medico poli-specialistico del dr. Bellentani, viene ampiamente evidenziato l’intreccio tra le varie discipline che caratterizzano la clinica: dalla gastroenterologia alla dietetica, dalla psichiatria alla psicoterapia, dalla fisioterapia alla nutrizione oltre che all’attività fisica personalizzata, alla terapia anti fumo e altre dipendenze, e non da ultimo un’attenzione particolare al microbioma. Certo, ormai il microbioma ci affascina, abbiamo capito che il nostro intestino non è più trattato dalla scienza come trippa per il gatto o come una centrale di tubi di scarico; ora sappiamo che la salute intestinale è fondamentale per il nostro benessere fisico e psichico, che il microbioma è intelligente e creativo, insomma abbiamo elementi sufficienti per considerarlo una preziosa galleria d’arte contemporanea.